Presentazione del volume “Palaeolithic Rock Art of the Italian Peninsula” by Dario Sigari
Cari amici e colleghi,
Riprendono gli incontri di “Parlando di arte rupestre”, in diretta dalla pagina FB del Centro Camuno di Studi Preistorici.
Mercoledì 5 ottobre alle 17:30, Dario Sigari affronterà il tema dell’arte paleolitica in Italia.
Dario Sigari ha recentemente pubblicato con le Edizioni del Centro il volume “Palaeolithic Rock Art of the Italian Peninsula” (in lingua inglese, per ordinare il volume inviare una mail a info@ccsp.it).
Il volume è un primo passo verso una rassegna sistematica dell’arte rupestre paleolitica nella penisola italiana. Undici sono i siti considerati: i Balzi Rossi (grotte di Florestano, Blanc-Cardini e Caviglione), grotta di Bàsura, grotta di Arene Candide, Luine (Rocce n. 6 e 34), grotta Fumane, rifugio Romito, grotta Paglicci e grotta Romanelli.
Gli studi sull’arte rupestre paleolitica sono stati tradizionalmente limitati all’Europa occidentale e continentale viste come uno spazio culturale specifico durante il tardo Pleistocene. Le aree circostanti, che comprendono anche la Penisola italiana, erano state invece considerate parte di un contesto autonomo che Paolo Graziosi chiamava “provincia artistica mediterranea” con repertorio grafico e convenzioni proprie. Questa visione, rimasta indiscussa per molto tempo, ha rafforzato l’idea di due province artistiche contrapposte, quella franco-cantabrica vs. quella mediterranea. Tuttavia, negli ultimi 30 anni, nuove scoperte e la rivalutazione di precedenti ricerche hanno rotto questo paradigma. Diventava necessario rivedere a fondo questa parte del patrimonio italiano per contestualizzare quanto si trova lungo la Penisola italiana, tenendo conto dei nuovi dati e della possibilità di utilizzare nuove metodologie di documentazione.
Per ordinare una copia del volume (in formato .pdf o cartaceo) è necessario inviario una mail a
info@ccsp.it
Dario Sigari è ricercatore postdoc presso il CNRS-UMR 5608 TRACES di Tolosa e l’ISPC-CNR, grazie a una borsa di ricerca della Fondazione Fyssen.
Collabora con l’Università di Ferrara in qualità di visiting scholar per l’International Erasmus Mundus Master in Quaternario e Preistoria, e con il Centro di Geoscienze dell’Università di Coimbra in Portogallo.
Ha ottenuto la laurea triennale in Scienze dei Beni Culturali, curriculum archeologico, nel 2009 presso l’Università degli Studi di Milano, e nel 2012 ha conseguito la tesi magistrale presso l’Università di Ferrara.
Nel 2018 ha ottenuto il titolo di Dottorato presso l’Universitat Rovira I Virgili di Tarragona e l’Università di Ferrara, all’interno del progetto europeo International Doctorate in Quaternary and Prehistory (IDQP). Tema del dottorato è stata la revisione dell’arte rupestre paleolitica nella penisola italiana.
La sua attività di ricerca si è sviluppata a partire dagli studi di arte rupestre intrapresi in Valcamonica, dove collabora con l’Università Cattolica di Milano dal 2008.
Gli obiettivi della sua ricerca riguardano: le metodologie di documentazione dell’arte rupestre; la cronologia dell’arte paleolitica in Italia e Azerbaijan; la comprensione delle dinamiche e delle relazioni culturali esistite durante il Paleolitico superiore in funzione della diffusione, delle differenze e delle somiglianze esistenti tra le manifestazioni di arte rupestre e mobiliare attorno al bacino del Mediterraneo; le relazioni esistenti tra siti di arte rupestre e paesaggio in termini di uso sociale ed economico dei territori.
Attualmente co-dirige il progetto internazionale “Origine, sviluppo e dispersione dell’arte preistorica in Asia occidentale: Gobustan (Azerbaijan)”, finanziato dal Ministero degli Esteri e dalla Fondazione PalArq; i progetti “PARC – Paesaggi dell’Arte Rupestre Camuna” e “Cervidi della Valcamonica (Cer.Val.): tra arte rupestre, tradizioni e cambiamenti climatici”, rispettivamente sostenuti dal Centro Camuno di Studi Preistorici e dal Club Alpino Italiano.
Collabora attivamente con La Sapienza Università di Roma dal 2016 nell’attività di ricerca e studio presso la Grotta Romanelli, dove si occupa dell’analisi dell’arte parietale e mobiliare. Proprio quest’ultima è il focus principale del suo attuale progetto di ricerca postdoc “Dec.O.– Decorated Objects of Romanelli Cave, a key site of the late Pleistocene-early Holocene Mediterranean area”.
Si è inoltre occupato della documentazione delle iscrizioni storiche presenti a Villa d’Este per conto della Soprintendenza ai Beni Archeologici di Villa D’Este e Villa Adriana (Tivoli), e della valutazione di autenticità di alcuni reperti di arte mobiliare paleolitica conservati presso il Museo “Carlo Conti” di Borgosesia e presso il Museo di Luino (VA).
Ha preso parte a numerose missioni archeologiche in Italia e all’estero.
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